EDILSCUOLA

Anno: 2008 | Committente: EDILSCUOLA srl | TORINO

CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER NUOVE PROSPETTIVE DI ACCOGLIENZA DEGLI ENTI PARITETICI DELL’EDILIZIA

 

L’APPROCCIO CONCETTUALE

Trovandoci a lavorare in un contesto che si rivolge al settore dell’edilizia e della costruzione in genere, sono emerse riflessioni volte ad individuare l’essenza di questa antica attività umana, che ci pare costituita in sintesi da due fondamentali entità: la forma e la materia.

Come Aristotele definì la sostanza l’unione di forma e materia, il sinolo, qui il segno architettonico caratterizzante il progetto diventa il portale, inteso come tipologia costruttiva basica, come espressione del sistema trilitico, ma ancor più, concepito come punto di partenza: una porta di ingresso verso la conoscenza della figura umana nell’ambito del lavoro.

Allo stesso modo il cemento, come materiale da costruzione per antonomasia, elemento sostanziale dell’edilizia moderna, capace di rivoluzionare, innovando, le forme e l’organizzazione della costruzione, è materia, la pelle della nostra forma.

La presenza del portale negli ambienti viene proposta in maniera differente, così come la sua materia occupa lo spazio a seconda delle esigenze d’intervento.

Con l’utilizzo del cemento, già rilevabile nella struttura portante e nei tamponamenti esterni dell’intero complesso, vengono rivestite pareti interne ed esterne riproponendolo in una versione moderna per mezzo dell’impiego di lastre piane in fibrocemento già rifinite. La sua caratteristica di cambiare colore una volta bagnato ma capace di asciugarsi velocemente senza alterare le sue condizioni strutturali lo rende interessante dal punto di vista architettonico.

A seconda delle esigenze di carattere tecnico-manutentive il materiale cementizio viene affiancato e a volte sostituito da reti metalliche (vedi centro incontri) per ottenere una maggiore trasparenza, o da pannellature in laminato (vedi mensa) ritenute più idonee alla pulizia quotidiana.

Per le pavimentazioni ci siamo orientati ad utilizzare nella maggior parte degli ambienti un unico materiale già presente e che si intende mantenere all’interno dell’atrio dell’Edilscuola: il travertino noce.

Mentre per gli ambienti limitrofi all’atrio si è proseguito con l’utilizzo della pietra naturale, per gli altri è stata selezionata la serie in gres porcellanato.

IL PROGETTO DELLA ZONA D’INGRESSO

All’accesso principale su Via Quarello si propone di rivestire la cancellata con una rete stirata in metallo e di creare una pensilina sporgente dal primo portale d’ingresso lungo il marciapiede in modo da garantire al fruitore l’immediata percezione degli accessi esterni dalle diverse direttrici di arrivo.

Avendo la necessità di mantenere durante il percorso un dialogo con lo spazio aperto ed allo stesso tempo incanalare l’attenzione verso il raggiungimento degli ingressi alle diverse strutture interne si propone la collocazione dei portali lungo il viottolo d’ingresso già esistente costituendo un passaggio coperto ma permeabile attraverso finestre e passaggi laterali interposti.

L’influenza intrinseca di un percorso riparato che di riflesso induce a rallentare l’andatura del visitatore diventa il pretesto per trasmettere immediatamente alcuni aspetti caratterizzanti le tematiche promosse dai vari enti ivi ubicati: da qui la scelta di allestire i portali d’ingresso con un insieme di immagini, tratte dalla realtà, della presenza umana nell’ambito del lavoro create e selezionate appositamente per questo progetto dal fotografo Ciro Quaranta che fanno da introduzione al racconto dell’attività esercitata.

“L’’uomo è al centro di tutto in ogni opera, in ogni progetto ed in ogni pensiero. L’uomo è il protagonista assoluto: tenacia, ingegno e abnegazione sono al centro del lavoro edile” C. Quaranta. Da queste parole, si manifesta la scelta della collocazione delle pellicole fotografiche trasparenti centrate su ognuna delle lastre di copertura del portale.

Le fotografie rappresentano i volti dell’operaio attraverso le diverse mansioni svolte con fatica ed umiltà, ma con profonda dignità, mettendo in risalto l’importanza che la mano d’opera dell’uomo riveste nella costruzione.

Il portale è costituito da una struttura portante in metallo ancorata verticalmente a pavimento per mezzo di una piastra di acciaio vincolata ad un cordolo cementizio realizzato in loco.

La parte orizzontale di copertura, sempre in struttura metallica, presenta una cornice perimetrale chiusa superiormente da una doppia lastra di vetro autopulente sulla quale viene applicata all’intradosso un immagine fotografica su pellicola vinilica trasparente.

La parte verticale presenta centralmente un foro quadrato che mette in relazione il percorso pedonale con l’area circostante.

Sulla parte inferiore del portale e lungo il lato opposto viene realizzata la seduta, rivestita del medesimo materiale della pavimentazione in gres porcellanato di travertino noce semilucidato.

A sottolineare la collocazione del singolo modulo viene realizzato uno scuretto perimetrale sulla parte inferiore entro il quale viene inserito frontalmente un corpo illuminante a neon continuo a tenuta stagna, con funzione di segna passo.

I diversi moduli sono collegati tra di loro da pensiline in vetro completamente trasparenti.

La pavimentazione è in gres porcellanato di travertino noce semilucidata, disposta seguendo un casellario preciso atto ad indicare i percorsi possibili da intraprendere.

In corrispondenza di ogni singolo modulo sono previste delle aiuole a raso di prato verde rivolte verso l’area adibita al parcheggio direzionale, ove trovano sede i corpi illuminanti a paletto-

IL PROGETTO DELL’ATRIO E DEL PIANO MENSA

  • L’ATRIO

L’atrio come momento di mediazione e passaggio: viene così interpretato nella disposizione del bancone di ricezione pensato come un monolite rettilineo che raccoglie in sé le funzioni di informazione e si scava per ospitare le sedute. Rivestito dello stesso travertino noce esistente sembra quasi mimetizzarsi nell’ambiente lasciando intendere il percorso di collegamento verso le zone di lavoro e della mensa.

Anche qui le pareti ed i pilastri sono rivestiti dai pannelli in fibrocemento disposti secondo un motivo decorativo neoplastico, catapultando l’attenzione verso i pannelli in legno firmati posti sulla parete opposta al bancone, che illustrano alcuni dettagli in bassorilievo di Torino, opera già presente nell’attuale mensa.

  • I SERVIZI IGIENICI

Lo spazio interno viene ripensato completamente proponendo una nuova disposizione dei sanitari che permette di aumentarne il numero per l’utilizzo effettivo al piano.

Anche qui il segno del portale si colloca in primo piano definendo una quinta interposta tra la zona dei lavabi e dei vasi, sottolineando con la controsoffittatura il posizionamento dei piani di lavaggio interamente rivestiti da pannelli in fibrocemento di colore giallo ocra proposto anche sulle pareti perimetrali.

  • IL PIANO MENSA

Lo spazio adibito alla mensa è caratterizzato dalla disposizione di unità mobili scorrevoli su appositi binari inseriti sul ribassamento della controsoffittatura che assieme a questa configurano il nuovo portale che inscrive nello spazio un proprio settore di tavoli. Rispetto allo stato attuale, l’intento è quello di riuscire a restituire durante il momento del pasto maggior intimità ed ordine, considerando le diverse interferenze dei percorsi di collegamento tra i diversi ambienti, facendo vivere a questi una duplice relazione con l’esterno guardando il giardino attraverso la vetrata perimetrale o rivolgendo lo sguardo al di là del diaframma creato dai cinque portali, che permettono di individuare l’area bar, pur mantenendo una separazione funzionale dei due ambienti

Questi moduli presentano una disposizione cromatica che permette di riconoscere immediatamente un determinato settore, semplificando ed organizzando la logistica e la gestione della sala mensa.

La loro funzionalità si connota oltre che nella definizione dello spazio, come punto di riferimento e di servizio per i fruitori. Infatti, il singolo sinolo è studiato in modo da contenervi le stoviglie, vassoi e bicchieri per la preparazione dei tavoli, e di una serie di contenitori per la raccolta differenziata durante la pulizia di fine pasto.

Anche la sala pranzo direzionale viene definita attraverso il portale ma gode di un intimità maggiore ottenuta mediante la realizzazione di pareti basse rivestite dai pannelli in fibrocemento di colore grigio, anche qui caratterizzate dal motivo di decorazione neoplastica.

Sempre in gres è la pavimentazione al piano mensa, studiata però seguendo un criterio di settorializzazione dello spazio unitario identificando la collocazione dei tavoli per mezzo di colori pastello e disegnando con un colore neutro i percorsi di collegamento con i diversi ambienti.

Nel progetto si prevede un’ area antistante la zona pranzo direzionale con la realizzazione di una pedana sali-scendi da utilizzare a proprio arbitrio a seconda delle esigenze, ovvero nella ricerca di una seduta, o per potersi avvicinare ad osservare attraverso la vetrata le foto dell’artista Ciro Quaranta collocate sulla veletta verticale della porzione di controsoffitto ribassato dell’atrio. In tale spazio è stata inserita una seduta suggestiva in corion bianco (la SIT DOWN HERE della designer Demet Bilici) che ripropone il “sali e scendi” della pedana.

Dal punto di vista architettonico il volume del bar è visto come un estensione del locale mensa, infatti la sua definizione spaziale è data dagli stessi portali di servizio che ne ribaltano il concetto di intimità propria. Il suo involucro – pareti, soffitto e pavimentazione rientrano nella contestualizzazione generale integrandosi totalmente con gli altri ambienti.

Questa scelta è dettata dalla tipologia del servizio che si offre ai fruitori, dove il bar viene inteso come punto di appoggio per il servizio mensa e lo spazio ricreativo.

IL PROGETTO DEL CENTRO INCONTRI

Al piano inferiore si trova la sede in cui si svolgeranno le diverse iniziative promosse dagli enti paritetici.

Il Centro Incontri prevede una sala di 132 posti a sedere, preceduta dal foyer, ed un parterre esterno a continuazione del portico esistente oltre la vetrata della sala.

  • IL FOYER

Lo spazio è organizzato simmetricamente collocando contrapposte le zone adibite a guardaroba e a bar spezzate sull’asse centrale da un divanetto di colore bianco in similpelle la cui forma suggerisce l’invito a raggiungere distintamente le due zone.

Come avviene per il piano superiore, si riconfigura nell’ambiente una sinergia tra le parti che vengono interpretate alla medesima maniera attraverso il loro rivestimento proposto di un colore bianco, come le lamelle della controsoffittatura che vengono enfatizzate dal loro riflesso sul materiale vitreo che definisce il collocamento dei banconi opposti. Come accennato qui si prevede il riutilizzo della controsoffittatura, rimossa dal piano mensa, mantenendo parte della struttura, e riproponendo lo schema compositivo toccandolo con mano per mezzo della sua riproposizione geometrica nel disegno delle maniglie poste sulle porte di ingresso e di uscita dalla sala conferenze.

I banconi bar e guardaroba sono costituiti da una struttura in pannelli di multistrato di legno rivestiti frontalmente da lastre di cristallo cui viene applicata una pellicola adesiva: di colore bianco per il bar e di colore rosso per il bancone guardaroba.

Quest’ultimo, trova al suo interno una struttura in tubolare metallico di 3 file disposte a settori per il ricovero dei capi di abbigliamento lasciando una parete laterale libera per essere attrezzata al deposito borse ed ombrelli.

Le pareti sono tinteggiate di colore bianco e la pavimentazione è in gres porcellanato bianco

  • LA SALA CONFERENZE

Trovandoci ad affrontare l’allestimento interno di questo ambiente già caratterizzato nella planimetria e nella controsoffittatura , ed al tempo stesso curando l’attenzione al soddisfacimento dei requisiti propri di una sala conferenze, quali il fonoassorbimento, l’oscuramento e il percorso per raggiungere le uscite di sicurezza, siamo partiti nel ripensare all’involucro come uno spazio proprio, continuo, vestito di una rete traforata montata su apposite cornici metalliche che ripropongono il motivo neoplastico mediante tagli corrispondenti alla disposizione delle lamelle della controsoffittatura presente nel foyer e nella maniglia della porta di ingresso alla sala.

Il punto centrale che informa la proposta è la riorganizzazione della posizione delle sedute allontanate dalla vetrata garantendo comunque una larghezza sufficiente per essere considerata a norma.

L’intervento viene sottolineato da una nuova controsoffittatura ribassata in modo da restringere la percezione dell’onda sospesa sopra la sola platea. Sui due ribassamenti vengono incassate delle plafoniere a neon continuo che illuminano separatamente i rispettivi corridoi di passaggio.

Il punto di contatto dei due controsoffitti, viene tagliato da una lama di luce rompi buio.

La cabina regia viene anch’essa inglobata da una nuova parete a tutta altezza rivestita in lastre di fibrocemento di colore terra, contrapposta al bancone relatori rivestito anche questo dal medesimo materiale.

Il nuovo spazio diaframmato dalla parete traforata, oltre a mascherare i pilastri può rivelarsi utile sia nell’eventuale utilizzo dell’ uditore che potrà assentarsi momentaneamente durante una conferenza e sia per nascondere la tenda nera oscurante in cotone fatta scorrere lungo un binario posto sul ribassamento della controsoffittatura.

In questo luogo, i portali invitano a proiettare l’attenzione verso l’esterno, interagendo con lo stesso attraverso la dislocazione degli stessi in corrispondenza delle uscite di sicurezza.

La pavimentazione è in gres porcellanato di travertino noce, che segue gli spazi definiti dal controssoffitto perimetrale cambiando l’orientamento della posa delle lastre.

  • IL PARTERRE ESTERNO

Un’impronta scavata nella pendenza inerbita con la forma suggerita dal logotipo aziendale visibile nella sua totalità affacciandosi dai piani superiori, con carattere di spazio ludico ricreativo a cielo aperto atto ad ospitare eventi di varia natura.